Villa Favorita 2016: La tre giorni di VITE


bottiglie scale

Dopo gli ultimi assaggi di lunedì, è giunta al termine la seconda edizione di Villa Favorita, di VITE. In occasione della tredicesima edizione della manifestazione italiana che raccoglie produttori di vino naturale, da tutta Italia e non solo, l’azienda di importazione italiana ha invitato a Villa Favorita alcuni dei produttori della selezione di quest’anno. Sei vigneron da Francia, Spagna e Portogallo e più di trenta vin de terroir proposti.

Accanto ai cavalli di battaglia dell’azienda – è il caso di Eric Texier, Pierre Charlot, Jean Yves Devevey e Domaine de la Pepière -, hanno partecipato a questa edizione in anteprima anche Nicolas Marcos e Filipa Pato, due tra i maggiori esponenti del rinascimento enologico iberico e freschi del successo di BEVO IBERICO.

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“Persone molto positive e pubblico eccellente, – racconta Filipa – molti erano quelli che ci conoscevano già! Quello italiano è un buon mercato per noi, considerando, da una parte, la grande bevibilità dei nostri vini e, dall’altra, la predisposizione a provare cose nuove da parte del vostro consumatore. Inoltre, rimango sempre affascinata dalla vostra “necessità” di abbinare il vino al cibo. In Portogallo, così come in altri Paesi, spesso il consumo della bottiglia di vino non è accompagnato da altro. Nel vostro Paese è diverso e, grazie a questa ricercatezza, si scoprono nuovi accostamenti, ad esempio con il parmigiano stravecchio”.

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Anche Nicolas Marcos, giunto direttamente dall’Asturias, è rimasto positivamente colpito dalla qualità del pubblico: “In generale, molto bene. In Italia, c’è molto più interesse nei confronti del vino naturale, rispetto alla Spagna. Nel vostro Paese esiste un reale consumo di vino, mentre da noi non è un caso che il primo produttore di vino ad esportare, sia poi ultimo nelle classifiche per quanto riguarda il consumo!”. L’unica cosa che cambierei – dice Nicolas - è il cibo della mensa!”.

L’occasione di poter conoscere direttamente di persona i produttori coinvolti nella selezione di quest’anno, quindi, è stata un’opportunità che i più attenti non si sono lasciati scappare.

“E’ proprio questo il senso di un momento come quello di Villa Favorita – racconta Andrea Montanaro – permettere al consumatore finale di comprendere a fondo la diversità delle realtà produttive selezionate, dove la genuinità dei prodotti si riscontra anche nelle persone. L’obiettivo di VITE è quello di portare il meglio dei vin de terroir europei in Italia, ed i produttori che sono presenti oggi a Villa Favorita ne sono testimonianza”.

Inoltre, se il pubblico ha sicuramente gradito la possibilità di interagire direttamente con i produttori, gli stessi vigneron, hanno espresso il loro gradimento nei confronti di un contesto gradevole come quello di Villa Favorita.

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Per molti produttori è stata la prima esperienza di partecipazione. Oltre a Filipa Pato e Nicolas Marcos, tra questi troviamo Marc Olivier – Domaine de la Pepiere, che assieme alla buona affluenza di pubblico, è rimasto positivamente colpito dalla conoscenza dei vini della sua Loira: “Eccezion fatta per qualche consumatore più giovane che confondeva il nostro Muscadet con il Moscato (!), devo dire che mi ha fatto piacere riscontare una buona consapevolezza nei confronti della nostra regione. La Loira, nel passare degli anni, ha saputo trasmettere una buona immagine di sé, soprattutto grazie all’ottimo lavoro comunicativo delle realtà locali di vitigni autoctoni. L’esperienza di Villa Favorita è stata, nel complesso, positiva!”.

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Giudicata anche divertente da chi, come Pierre Charlot, ha potuto interrompere il suo lavoro (volontario) di carabiniere e ritrovare vecchi amici. Per chi non lo sapesse, infatti, ricordiamo che questi è l’unico produttore di Champagne a fare delle multe per guida in stato di ebrezza. “Sono molto contento di essere a Villa Favorita e, anche se è dura stare qui tre giorni, lo faccio sempre con molta felicità. Sono onorato di poter far parte di un gruppo come quello di VITE, poiché ritengo che siano tutte persone che amano non forzare troppo il vino e che tendono ad accompagnarlo”. Il Rosè 100% Pinot Meunier è stato una vera scoperta per molti appassionati. Questo ragazzo di 29 anni continua a sorprendere contro tutti i pronostici e, grazie alla spregiudicatezza del suo Pinot Meunier, conquista anche i più scettici.

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Jean Yves Devevey, produttore della Cote De Beaune, in relazione al suo Pinot Noir, ha riscontrato due tipologie di persone durante la manifestazione: “La prima, più numerosa, ancora troppo influenzata dalle informazioni che il mercato globale tende a trasmettere, inducendo il consumatore ad avere delle aspettative troppo alte o, ad ogni modo, errate. L’altra tipologia, in minoranza, probabilmente grazie ad una capacità di andar al di là delle cose, è in grado invece, di apprezzare la territorialità e la tipicità del Pinot Noir. Il nostro obiettivo è proprio quello di allontanarci dalla standardizzazione, che per noi significa ridurre al minimo gli interventi, in vigna come in cantina, onde semplificare quel percorso che porta a trovare quel giusto equilibrio nel vino. Ogni volta che andiamo verso l’estremizzazione, andiamo verso la strada sbagliata”.

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Per Lawrence Texier, moglie di Eric, si è trattato invece della settima edizione di Villa Favorita. “Qualcosa è cambiato – ci racconta al termine della tre giorni – il pubblico sembra esser più professionale; non saprei dire se questo dipenda dal cambiamento che c’è stato nell’evento o, se sia dovuto ad una maggiore conoscenza nei confronti del vino naturale in generale. Allo stesso tempo, posso dire che c’è ancora molto da fare sul piano informativo: ad esempio trovo molte persone che rimangono soprese quando le invito a provare la nostra Syrah. Molti pensano ancora che la Syrah sia un vitigno del Sud, provenendo magari da Argentina, Australia o Sicilia. La nostra uva, invece, è molto lontana dall’idea di Syrah di questi Paesi. Pensate, durante i tre giorni, solo in cinque sapevano che la Syrah fosse l’unica uva del Rodano Nord!”.

In conclusione, tutti punti di vista interessanti quelli dei produttori, che hanno contribuito a rendere questa edizione di Villa Favorita più ricca di spunti e riflessioni. Come giustamente è emerso dalle parole di Texier, Devevey, Pato ed Olivier, si riscontra ancora una mancanza di consapevolezza nei confronti delle tipicità delle produzioni vitivinicole. L’influenza del mercato internazionale sul consumatore è ancora troppo forte, e, nonostante ci siano tutti gli strumenti per abbattere questi muri di ignoranza, la standardizzazione dei gusti va di pari passo con la standardizzazione dei pensieri. Ad ogni modo, oggigiorno, è necessario più che mai trovare tracciati alternativi, mettendosi in gioco, discostandosi da modelli di produzione e consumo convenzionali.

VITE, sin dalla sua nascita, si batte per questo, offrendo un punto di vista differente sul consumo di vino in Italia, aprendo nuovi orizzonti di gusto e, quindi, nuovi orizzonti di vita.

produttori action

 

13-04-2016

VITE PRODUZIONE RISERVATA

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